- equità di trattamento, ispirata a criteri di imparzialità, obiettività e giustizia nei confronti di tutti i fruitori dei propri servizi, indipendentemente dalle ragioni per le quali vi accedono
- correttezza e continuità nei rapporti, ispirate a criteri di rispetto, comprensione, disponibilità ed umanità
- possibilità di partecipazione, dialogo, integrazione, scelta e contestazione da parte di ciascun interlocutore
- efficienza ed efficacia delle prestazioni, intendendo con efficienza il rapporto tra l'investimento economico affrontato e i risultati conseguiti e con efficacia il rapporto tra obiettivi prefissati e raggiunti.
- accompagnare, sostenere persone più fragili per offrire loro una quotidianità piacevole
- aiutare ad accettare la condizione di disabilità e imparare a conviverci senza accanirsi a cercare soluzioni miracolistiche inesistenti
- seguire, indirizzare e condurre le persone affidate in modo da renderle partecipe ed artefici della propria esistenza, aiutandole a trovare quegli strumenti utili per l'autonomia, il benessere, lo stare dignitosamente a questo mondo, cercando di far emergere le loro risorse e ogni tanto imparando anche qualcosa da esse
- è come coltivare l'orticello non per bisogno bensì per passione, richiede conoscenza, metodologie, capacità osservativa, prevedere le intemperie, avere costanza e attenzione quotidiane, saper faticare e la raccolta sarà eccezionale
- decodificare e dare dignità alla follia
- rimanere fermi quando tutto intorno si muove
- dare voce ai bisogni di chi da solo non ce la fa
- "professione" anziché "lavoro" che non significa solo un insieme di tecniche volte al soddisfacimento dei bisogni primari dell'utenza, ma anche ricerca della relazione, attraverso anche quei bisogni stessi, per creare fiducia nel rispetto
- coscienza delle fatiche, delle difficoltà, delle gratifiche e soddisfazioni che può comportare, in accordo con se stessi e la propria crescita personale
- serie di indicazioni predefinite per ottenere un risultato che richiede basi teoriche, conoscenza delle patologie, consapevolezza che si lavora sempre con persone più fragili di se stessi
- il metodo è la strada da percorrere per perseguire obiettivi formativi, acquisire competenze che si articolano in conoscenze, capacità e atteggiamenti
- modo di lavorare condiviso tra gli operatori ma con modalità diverse secondo patologie e bisogni dell'utenza
- conoscenze, competenze agite atte a guidare e valorizzare i talenti di ogni persona nell'ambito della crescita nella propria esistenza, aiuto, sostegno e comprensione delle difficoltà, inteso come superamento nel pieno rispetto dell'autodeterminazione
- sequenza di azioni efficaci coerente con il Progetto Educativo Individuale
- qualsiasi modalità scelta, individuata o intuitiva atta a fronteggiare un problema o un comportamento destabilizzante l'individuo
- globalità dell'intervento considerando non solo il problema ma l'insieme della situazione fisica-psichica-relazionale-sociale, personalizzando l'intervento sulla base delle caratteristiche specifiche della situazione e della persona
- azione non istintiva rivolta ad un determinato soggetto, ma mirata, studiata e condivisa, attinente alla metodologia utilizzata che ha il fine di educare in funzione degli obiettivi individuati; ciò non toglie che anche un intervento non predeterminato possa avere notevole valenza educativa e diventare oggetto di osservazione e riflessione, purché nel rispetto dell'etica deontologica professionale comune
- serie di azioni volte al benessere ed alla cura della persona, dal punto di vista igienico e sanitario, alimentare, della cura e del sostegno nella quotidianità pratica (lavarsi, vestirsi, avere cura di sé e delle proprie cose)
- aumento e mantenimento delle autonomie rispetto ai bisogni primari ed alla loro soddisfazione prendendosi cura del benessere e dell'igiene della persona in modo tempestivo
- intervento centrato sulla persona, la cura e l'igiene dell'ospite, il suo benessere, lo sviluppo delle autonomie e il mantenimento delle capacità acquisite
- avere cura dell'ambiente in cui l'utente è inserito
- aiuto nella corretta assunzione dei farmaci
- utilizzo di linguaggi e sistemi di comunicazione
- relazioni appropriate e approccio empatico
- dignità umana e rispetto della persona e del diritto di ognuno di avere una vita il più possibile serena
- principi etici, morali, professionali nati anche dalla formazione e dall'esperienza
- auto mutuo aiuto
- empatia
- la relazione educativa si stabilisce nel momento in cui si accoglie l'altro nella sua totalità, ciò fa sentire l'operatore responsabile della sua situazione; non esistono relazione educativa né professionalità senza rispetto, serietà, attenzione, comunicazione, premura per l'altro, costanza, impegno
- cercare di prevenire più che curare
- considerare l'altro come il prossimo da mettere al primo posto
- accettazione delle caratteristiche personali
- valori quali l'importanza di ogni essere umano, il rispetto delle diversità, il diritto umano alla felicità, il voler mettere in gioco con gli altri e per gli altri le proprie capacità e conoscenza, il dare la possibilità ad ognuno di esprimere ciò che è, il creare un mondo che affronti seriamente il disagio e se ne occupi
- nella relazione di aiuto la consapevolezza di non possedere la soluzione dei problemi ma la possibilità di aiutare a convivere meglio con gli stessi
- gestire anche e soprattutto le proprie reazioni più profonde e istintuali, le proprie emozioni primarie
- essere in grado di sentire, capire, attuare in modo empatico
- gestire un buon intervento educativo che può andare dal contenimento fisico, ad una presa di posizione rigida nei confronti dell'utente, ad un atteggiamento di accoglienza e ascolto
- "non abbandonarlo", trovando per ogni utente e per ogni crisi diversa strategie adeguate (calmare con la voce, il contatto fisico, sdrammatizzando con le battute o distraendo con un cambio di discorso)
- non spaventarsi
- fa parte integrante del nostro lavoro, richiede forte autocontrollo della propria emozione
- riuscire ad essere d'aiuto nel suo momento peggiore
- fermare aggressività e autolesionismo
- confrontarmi con le mie paure
- saper rimanere presente e lucida mentre l'altro non lo è ma è nei suoi "mondi"
- in generale dare il necessario supporto emotivo e fisico per aiutare l'ospite a superare il momento traumatico
- innanzitutto prevenire, quindi agire degli interventi che possano contenere, calmare, in ultima istanza l'utilizzo della terapia al bisogno, per quanto in assenza di uno specialista restano dei dubbi su chi stabilisca l'esistenza effettiva del bisogno, al di là della soggettività emotiva dell'operatore coinvolto
- un connubio tra intuizione - calma - professionalità
- poter essere di aiuto alla persona in difficoltà
- riconoscendo in se stessi ansie e paure chiedere aiuto ai colleghi
- spostare l'attenzione della persona offrendo una risorsa per risolvere la crisi, offrendo sostegno, ascolto empatico, attenzione all'incolumità della persona e di chi sta accanto
- assorbire rabbia, furore, sofferenza ed altro di una persona che è in confusione o in stato di choc per via della sua patologia
- saper sacrificare qualcosa di sé, in particolare la pazienza
- intervenire affinché l'utente non si procuri alcun tipo di danno senza ferire la sua sensibilità e rispettando il suo modo di essere
- il testo di Duccio Demetrio "Lavoro sociale e competenze educative. Modelli teorici e metodi di intervento"
- il testo di Andrea Canevaro "La formazione dell'educatore professionale" da cui è tratta la citazione "La riflessione nell'azione: l'educatore deve sapere entrare in una situazione, produrre calore diffuso, che è il suo ricercare, senza per un certo periodo fare nulla per mettere ordine ma lasciando che la sua stessa presenza permetta il dischiudersi di una situazione e un definirsi attraverso il senso che il caos, il disordine può trovare in se stesso, sapere covare il caos"
- il metodo comportamentale, che ha lo scopo di modificare i comportamenti fonte di sofferenza e aiutare la persona ad imparare nuovi modi per affrontare situazioni problematiche, nonché ad incrementare i comportamenti adeguati
- il metodo TEACCH
- la pedagogia conduttiva
- la Comunicazione Aumentativa Alternativa
- Rogers per l'approccio empatico
- Lowen come approccio psicodinamico che conferisce al corpo potenzialità terapeutiche, energetiche ed emotive
- Perls per la Gestalt nella relazione di contatto tra individuo ed ambiente, tra un individuo e l'altro, tra l'individuo e se stesso
- formazioni e sensibilità personali, frutto delle storie e delle esperienze individuali
- ricerca della relazione autentica come percorso di consapevolezza
- le teorie di Maslow, l'educazione libertaria, la teoria dello specchio
- percorsi formativi naturopatici, soprattutto rispetto al bisogno di capire "cosa provi una persona tra le mani di chi agisce un trattamento", cosa può essere trasmesso e cosa smuova
- sistema informativo e programmazione intesa come metodo tenendo conto degli obiettivi da raggiungere, dei vincoli esistenti e delle risorse disponibili
- psicoanalisi
- relazione con l'utenza e apprendimento dalle esperienze precedenti
- formazioni interne al servizio
- mettere in comune le esperienze dei singoli a favore del collettivo
- ricordare che gli utenti sono persone molto vulnerabili e molto spesso ghettizzate e discriminate anche solo per l'aspetto esteriore
- possedere un bagaglio di buone basi teoriche e scientifiche permette all'operatore un miglior svolgimento dell'agire educativo, i diversi percorsi attuabili con l'utenza ed i possibili obiettivi da conseguire
- "pensare" il lavoro nella quotidianità: arrivare al lavoro sapendo cosa fare, con chi e perché
- mantenere una predisposizione al "vedere positivo" ed alla ricerca professionale continua per dare risposte adeguate ai bisogni individuali di ogni ospite
- penso che ognuno di noi porti delle esperienze e sarebbe utile condividerle tutti, purtroppo nella mia esperienza non sono riuscita a condividere con molti le mie gratificazioni, peraltro molto semplici e prive di razionalità, logica illogica sono termini e sensazioni di difficile espressione
- l'attenzione ai rapporti tra le persone (operatori e utenti)
- la riflessione e il controllo dell'emotività ove possibile
- nella relazione con chi non è in grado di esprimersi con i convenzionali canali comunicativi è necessario partire dal suo corpo e dal proprio e fare della capacità di stare nel contatto fisico un veicolo di erogazione di segnali per eccellenza
- credo che la zona/area di intersezione tra i ruoli educativo ed assistenziale sia un valore aggiunto che comporta maggior lavoro e fatica gestionale e decisionale, tuttavia diventa indispensabile secondo i paradigmi di un'equipe multi professionale, capace di affrontare le situazioni derivanti dall'utenza
- sinceramente credo che il mio lavoro sia incentrato sul dubbio, sulle incertezze, sulla crisi, tutti momenti forti di crescita che però non consentono di avere la sensazione di una conclusione precisa del lavoro svolto
- forse ci prendiamo troppo sul serio
- gli operatori rappresentano la risorsa più importante, sottolineo la necessità che siano adeguatamente preparati, qualificati e competenti, ma anche motivati e consapevoli della loro funzione, a partire dal sistema di selezione, formazione nell'inserimento, fino alla qualificazione in servizio e all'aggiornamento periodico
- umiltà, volontà, rispetto
- alcuni cambiamenti personali positivi, ad esempio la crescita interiore non sempre passano per un collettivo di operatori in assemblee, riunioni, etc. Questi ultimi sono stimoli ma la vera crescita è la volontà personale che può, alla lunga, concentrarsi in un intento positivo; ciascuno dovrebbe cercare di scoprire queste sue potenzialità interiori: il tempo per la propria interiorità è qualcosa di cui non si parla mai
I pensieri si trasformano in azione
Negli anni il nostro modo di lavorare si è sviluppato intorno ad alcuni concetti che consideriamo basilari e sui quali stiamo ancora approfondendo la riflessione.
Più che descrivere una metodologia di lavoro da un punto di vista tecnico preferiamo affidarci alle parole dette da altri nelle quali ci riconosciamo ed alle parole dette dai nostri operatori nel raccontare il senso del proprio lavoro.
estratto dalla ns Carta dei Servizi
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estratto dalla ns Carta dei Servizi
estratto dalla ns Carta dei Servizi
estratto dalla ns Carta dei Servizi
estratto dalla ns Carta dei Servizi
K. Jasper in Megglé, Psicoterapie brevi, Ed. RED
Maslow in Megglé, Psicoterapie brevi, Ed. RED)
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don Angelo Chiappa
estratto dalla ns Carta dei Servizi